07-10-2022

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L’anziano fragile e la valutazione multidimensionale geriatrica


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Negli ultimi cinquant’anni l’invecchiamento della popolazione italiana ha determinato un cambiamento epidemiologico e demografico della stessa. Questo processo ha comportato un aumento del numero dei soggetti “fragili” dovuto principalmente ad un incremento nell’incidenza di numerose patologie cronico-degenerative, cardio/cerebrovascolari ma anche ad un incremento dei disturbi neurologici e neuropsichiatrici tra cui la depressione, la malattia di Alzheimer e altre forme di demenza.
Ancor di più, negli ultimi due anni, il Covid-19 ha portato alla luce tale caratteristica, evidenziando la necessità di tutelare la condizione di fragilità dell’anziano.


Anziano fragile: la definizione scientifica.

Nella letteratura scientifica l’anziano fragile è definito come un soggetto di età avanzata o molto avanzata, affetto da multiple patologie croniche, nel quale sono spesso coesistenti problematiche di tipo socio-economico, quali soprattutto solitudine e povertà. In sintesi, dunque, l’anziano fragile è un individuo dove elementi fisici, psicologici e sociali confluiscono nel determinare lo stato di sofferenza.
 

Quali sono i primi segnali di fragilità da ricercare nel paziente affetto da questa condizione?
  • affaticamento con riduzione della forza muscolare;
  • disidratazione;
  • anoressia con calo ponderale e riduzione della massa magra;
  • riduzione dell’attività fisica associata ad anomalie dell’equilibrio e dell’andatura;
  • stato depressivo e conseguente apatia.
La fragilità, pertanto, individua una condizione di pericolosa vulnerabilità con conseguenze prevedibili e spesso infauste: rischio di cadute, tendenza all’allettamento con conseguente rischio di formazione di decubiti, disabilità, ospedalizzazione e morte. 


Il ruolo del geriatra.

In quest’ottica il ruolo del medico specialista in geriatria diventa cruciale, avendo come compito quello di salvaguardare il benessere psico-fisico e lo stato di salute del paziente anziano, occupandosi della valutazione e del trattamento delle comorbidità che lo caratterizzano e individuando come obiettivi fondamentali il mantenimento dell’autosufficienza e della qualità di vita dell’anziano.


La visita multidimensionale per valutare lo stato di salute complessivo dell’anziano fragile.

La valutazione multidimensionale ha lo scopo di cogliere le relazioni fra le diverse patologie da cui l’anziano è affetto al fine di definire un percorso terapeutico e assistenziale che tenda alla corretta riabilitazione e al mantenimento dell’autosufficienza della persona anziana.
 
Con essa il geriatra non limita la propria attenzione al singolo organo, potenzialmente compromesso, ma analizza, nel complesso, il grado di salute fisica e psichica, il livello di disabilità e handicap, la situazione familiare, socio-ambientale ed economica nonché il rischio di perdita dell’autosufficienza nel paziente anziano. 
La visita geriatrica e la valutazione multidimensionale rappresentano, quindi, il principale meccanismo di prevenzione della fragilità dell’anziano, necessario per mantenere più a lungo uno stato di benessere ed una migliore qualità della vita.


Dott.ssa Gloria Abbruzzese
Specialista in Geriatria
U.S.I. Piazza Vittorio - Via Machiavelli, 22


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